Che cosa sono gli RCD e perché ne abbiamo bisogno?

I dispositivi a corrente residua (RCD) misurano in modo non sorprendente la corrente residua. Per capire cosa fanno, dobbiamo prima spiegare quale è la corrente residua.

La quantità di elettricità (o più correttamente la corrente elettrica) che entra in un impianto (sul cavo di alimentazione in tensione), dovrebbe essere identica alla quantità di corrente che lascia l’installazione (sul conduttore neutro in un’installazione monofase o nella fase neutra e altra (s) in un’installazione trifase, la differenza tra i due è detta corrente residua, ed è questa corrente che gli RCD rilevano.

La misurazione di questa corrente e la conseguente diseccitazione dell’alimentazione in caso di eccessiva corrente è un’importante caratteristica di sicurezza di molte installazioni, in particolare nelle installazioni domestiche o dove l’elettricità è utilizzata esternamente a un edificio.

Gli RCD hanno in genere due valori. La corrente nominale, misurata in ampere e la valutazione residua che è solitamente espressa in mA ma talvolta anche in ampere. Un RCD standard in un’installazione domestica sarebbe qualcosa come 80A 30mA. Il che significa un dispositivo con una capacità continua massima di 80 Amp e una corrente residua di 30 mA (0,003 A). Ciò significa che il dispositivo rileva una corrente residua nel sistema di oltre 0,003 A, il dispositivo si apre o si disalimenta entro 0,2 secondi.

Come potete vedere, non ci vorrà un sacco di corrente per far scattare un RCD e anche gli RCD meno sensibili hanno un valore nominale di 500 mA (0,5 A). Ricorda che più grande è il numero, meno sensibile è il RCD.

Il monitoraggio di questa corrente è importante perché se si verifica nell’impianto significa che l’elettricità sta “perdendo” via terra, molto probabilmente attraverso qualcuno che non ne sarà molto felice!

Esistono molti dispositivi diversi e probabilmente migliaia di combinazioni diverse, ma tutti dovrebbero avere una struttura di prova ed è molto importante che vengano controllati almeno tre volte al mese.